mercoledì 27 marzo 2013

I nostri corpi non sono discariche

Oh Signore, dacci oggi il nostro avvelenamento quotidiano. Si puo` essere avvelenati in tanti modi. Ci avvelenano lo spirito notizie come quella che ci e` toccato sentire oggi sulla mamma di Federico Aldrovandi, contestata da un manipolo di boia sotto le finestre del Comune di Ferrara. Ci avvelena il corpo l'aria inquinata che respiriamo. Ci sono avvelenamenti piu` subdoli, di cui non ci accorgiamo. Semplici gesti quotidiani come mangiare un piatto di pasta o un cornetto ci avvelenano a poco a poco. 
La ONG francese, Generations Futures, ha pubblicato il 20 marzo i primi risultati di un'inchiesta sull'esposizione quotidiana ai pesticidi a cui siamo sottoposti nostro malgrado. Si tratta di pesticidi che agiscono come interferenti endocrini e che ci avvelenano attraverso il cibo ma anche attraverso insetticidi per uso domestico di cui sono impregnati spesso i nostri mobili. Un esempio: il 75% dei prodotti a base di cereali contengono tracce di pesticidi che interferiscono e stravolgono il funzionamento del nostro sistema endocrino. Pasta, biscotti, cornetti ai pesticidi. "Eh ma sono dosi minime", dira` qualcuno. Se anche fosse, il problema e` l'effetto combinato. Tra i pesticidi nella pasta, la frutta e verdura alla diossina, l'acqua all'arsenico, il dentifricio al triclosano a un certo punto i nostri ormoni impazziscono e il cancro al seno diventa difficile da evitare. Peggio ancora se a queste sostanze maledette siamo esposte sin da bambine. In determinate fasi dello sviluppo, vita in utero, infanzia e adolescenza i danni causati da queste sostanze sono enormi e non reversibili.
Che fare? Bisogna fare casino. Bisogna portare la questione alla ribalta. Se ne deve parlare come un di un problema pressante, gravissimo a cui va trovata una soluzione immediata. I nostri corpi non sono discariche. Scriviamolo sui muri e sugli striscioni. Scriviamocelo sul cuore e cominciamo la battaglia.

3 commenti:

  1. Ciao Amazzone, colgo l'occasione per chiedere l'opinione tua e degli altri "membri del club" in merito ad una questione che secondo me può non essere troppo off topic rispetto al tuo post.
    Vengo la dunque. Ho appena concluso l'iter ammazza tumore al seno, terminato con la mastectomia bilaterale (ne avevo già scritto...) ed iniziato con 16 cicli di chemio neodiuvanti. All'esame autoptico post operatorio il tumore è risultato completamente assente (evviva!), ma il mio oncologo mi ha comunque suggerito di continuare con una terapia preventiva a base di tamoxifene (cura ormonale). Aggiungo che i miei valori di sensibilità ormonale erano minimi.
    La mia questione è questa: ho deciso di non seguire questa terapia, perché al di là dell'eventuale funzione preventiva, molti risultano essere gli effetti collaterali. Peraltro, questo farmaco è a sua volta inserito nell'elenco dei fattori cancerogeni...
    Vi risparmio le mie motivazioni di ordine "filosofico/salutistico", ma mi piacerebbe sapere il vostro pensiero al riguardo. Mi considerate una pazza o anche secondo voi è una strada che è possibile seguire, proprio per non avvelenare ulteriormente il nostro organismo (che non è una discarica...)?
    Grzie

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    1. Ciao, il tema che tocchi è importantissimo perché ambivalente: lo stesso farmaco che ci dovrebbe aiutare nella salute, quali veri effetti collaterali ha, magari se sommato ad altri, esattamente come l’effetto combinato dei pesticidi?
      Sui pesticidi nell’insalata ad esempio hanno detto recentemente alla tele tedesca quanto evidenziato in Francia, mettendo un grosso punto interrogativo sull’effetto combinato di ben 9 pesticidi trovati in diverse prove – allego un resoconto qui in calce che ho fatto per un forum di salute. Nello stesso periodo una documentazione ricchissima della stessa emittente tedesca ha sparso ombre e accuse sui farmaci antidepressivi, allego il link http://www.daserste.de/information/reportage-dokumentation/dokus/sendung/ndr/die-story-im-ersten-gefaehrliche-glueckspillen-100.html
      Sul tamoxifene posso solo portare il mio esempio, per quello che vale però essendo caso isolato. Io l’ho preso due anni, poi una mia amica che ha vissuto in America mi riferì di uno studio , fra l’altro era l’unico, non trovò traccia di altri in internet, che mi ha portato a non prenderlo più; era ottobre 2009,era appena cominciato il mio approccio globale alla malattia, ma ripeto questo non può esserti molto di aiuto, il fatto che attualmente sia libera da malattia;
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      Cattive notizie dalla Germania riguardo all'insalata. Sono state fatte 30 prove
      su insalate non bio, e come rivela l'esperto dell' öko test, 26 son risultate
      trattate anche con 9 tipi diversi di pesticidi e anitmuffa. In parte dipende dal
      fatto che si vuole mangiare qualsiasi tipo di insalata sempre, quindi
      coltivazioni in serra dove i pesticidi sono usatissimi; hanno rilevato che
      l'insalata che viene coltivata in germania è la migliore, fra quella che viene
      importata, la proveniente dal Belgio e dall'italia è la peggiore,
      particolarmente un tipo di insalata e la rucola. Gli effetti sul nostro sistema
      ormonale, sul sistema nervoso, sui tumori e sulle deformazioni del neonato sono
      indiscutibili, anzi non si sanno ancora gli effetti che tutte le combinazioni
      assieme dei pesticidi arrecano. Un piccolo consiglio, dicono, mettere del sugo
      di limone e arancia, che riduce la formazione di nitrosamine
      http://mediathek.daserste.de/sendungen_a-z/432744_plusminus/13641098_nitrat-im-s\
      alat

      al contrario, i prodotti bio che puntualmente vengono controllati,sono
      notevolmente migliori.
      Consiglio finale che danno: prodotti di stagione, lavare bene e togliere le
      foglie esterne, usare limone, e soprattutto bio.

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