venerdì 25 ottobre 2013

Con il cuore a Napoli


In via Carbonara 33 a Napoli, c'e` un palazzo rosso pompeiano con delle meravigliose scale vanvitelliane. All'ultimo piano, uscendo dall'ascensore sulla destra, c'e` un appartamento grande e luminoso, le stanze grandi e i soffitti alti. Dalla cucina, si vede il Vesuvio e il campanile della chiesa del Carmine. In quella casa, tra il 1998 e il 2002, ho abitato insieme ad altre 4 ragazze. Eravamo, come si diceva in gergo, "studentesse fuori sede". Io e Carmela avevamo fatto le superiori insieme. Per tutto l'ultimo anno di liceo avevamo progettato la nostra fuga da Foggia che ci stava un po` stretta.
Sono stati anni belli, di liberta`, amicizia, spensieratezza. Napoli un po` la conoscevo gia`, ma me ne sono innamorata vivendoci, tant'e` che per molto tempo, dopo essere andata via nel 2005, a chi mi chiedesse di dove fossi rispondevo: "sono di Napoli". Perche` il luogo di nascita lo decide il caso. A Napoli, invece, ci sono andata per scelta e per scelta ci ho vissuto per 7 anni. E li` sarei rimasta, se le condizioni dell'Italia e dell'Europa dei nostri anni, me lo avessero consentito.
Domani a Napoli c'e` un corteo. Partira` alle 4 del pomeriggio da Piazza Dante. L'hanno organizzata gli attivisti de La Terra dei Fuochi (qui) che si battono contro il biocidio in atto a Napoli, Caserta e provincia. Domani il mio cuore sara` li` con loro. Mi sono scoperta malata di cancro a 30 anni e mi sono chiesta spesso se un caso come il mio possa rientrare nelle statistiche di quella che si configura ormai come una vera e propria strage. Tante sono le persone che ho incontrato che hanno vissuto la stessa esperienza. E alcune, purtroppo, non sono piu` tra noi. Vorrei poter volare a piazza Dante domani, per me e per loro. Per Napoli e chi ci abita e, nonostante tutto, resiste.

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