lunedì 28 ottobre 2013

Taranto nelle fotografie di Benedetta Polignone







Benedetta Polignone e` una mia vecchia compagna di liceo. Una ragazza - oggi una donna - schiva ma molto sveglia. Ci siamo ritrovate dopo anni via Facebook. Benedetta posta spesso delle belle foto, che scatta lei stessa. Me ne sono capitate diverse sotto gli occhi. Ricordo quella del venditore di aquiloni. Una spiaggia deserta, sabbia, mare e un uomo, un "vu cumpra`", con una sporta piena di aquiloni sulle spalle e uno che si dispiega sopra di lui, alleggerendone la solitudine. Un bianco e nero di poesia.
Ieri Benedetta ha postato un link, chiedendo di cliccare 'mi piace' all'interno della pagina qualora lo si ritenesse opportuno. Apro il link (qui) e rimango a bocca aperta. Otto scatti. Otto bianco e nero. Ciminiere, essere umani, maschere anti-gas. Una distopia in foto . E` Taranto.
Benedetta mi racconta che circa un mese fa e` stata li` per 24 ore. "Non conoscevo nessuno, ma con la macchina e le maschere ho fermato circa un'ottantina di persone cercando di spiegare cosa facevo e chiedendo la loro collaborazione. Non e` stato affatto facile, la maggior parte mi ha mandata bellamente a quel paese, ma e` una cosa a cui sono abituata. Mesi fa a Cuba mi sono fatta cacciare e ho cercato di intrufolarmi in più di 40 istituti scolastici perchè mi ero fissata che il loro sistema educativo andava documentato...".
Benedetta e` stata al quartiere Tamburi: "Ho camminato per ore e sono entrata a casa di persone che mi hanno parlato del tumore del figlio di pochi anni, delle affezioni respiratorie che colpiscono ormai un amico su due. A casa di una coppia giovanissima con due bambine, la mamma non alzava le tapparelle perchè, secondo lei, cosi non entrava il 'rosso' in casa. Le polveri tossiche hanno quel colore, cosi` che fa il Comune di Taranto? Dipinge l'intero quartiere di rosso! In più tra Tamburi e l'Ilva, che sono a pochi metri di distanza, c'è una 'rete' di separazione che è tipo quelle che vedi negli stadi, cioè solo una persona con grossi problemi cognitivi potrebbe pensare che la funzione di una cosa simile possa essere quella di limitare emissioni aeree. Il problema è che nel vortice di bugie in cui i tarantini sono coinvolti (rilevazioni false ,istituzioni assenti o peggio truffaldine, ecc.) la cosa più assurda è che io tra le vie di Tamburi mi sono sentita dire 'signorì,ma che stai dicendo..magari ci lavoravo io all'Ilva, a quest'ora non stavo mica per strada'. Il ricatto è forte, la gente muore per continuare a mangiare. Non so, è un'argomento davvero paradossale, le foto, qualcuno mi ha detto "sono troppo forti" ma credo che sia un'assurdità di fronte alla quale è difficile tacere."
Si, sono forti le foto di Benedetta. Sono forti e surreali. Come il mondo che raccontano. Un mondo assurdo, velenoso. Un mondo che ci sta togliendo il respiro e la vita. 

1 commento:

  1. E' tutto forte, immagini e le tue parole, ma tragicamente reale. Tempo fa hai messo una intervista all'oncologo Giuseppe Serravezza, che diceva come le acciaierie Lucchini a Trieste siano state "costrette" ad adeguarsi alle emissioni causa pressione del pulito confinante e commissionante austriaco, con emissioni ben al di sotto del massimo consentito europeo. Quindi sarà un po' costoso, ma una soluzione per salvare lavoro e vite umane c'è. Cosa aspettano ? Perché a Trieste sì e qui no?

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