giovedì 24 luglio 2014

Si chiama cancro e puo` sconfiggerlo solo la politica

Ogni estate la Fondazione Insieme contro il Cancro regala una perla. L'anno scorso, alla nascita, la Fondazione annunciava con orgoglio e squilli di tromba l'assegnazione della carica di vice-presidente all'ex ministro della Sanita` Francesco De Lorenzo (qui) che ha poi rassegnato le dimissioni in seguito alle polemiche scatenatesi a partire proprio da questo blog (qui). De Lorenzo ha in seguito dato mandato al suo avvocato di contattarmi chiedendomi di rettificare alcuni punti relativi al suo curriculum giudiziario (qui).
Quest'anno, oggi per la precisione, la Fondazione presenta presso il Ministero della Salute un libro dal titolo Il male incurabile. I progressi nella lotta contro il cancro e il nuovo ruolo della comunicazione. Il volume, oltre ad offrire al lettore i soliti trionfalismi non supportati da alcuna evidenza scientifica, contiene interviste a 15 direttore di testate giornalistiche nazionali tra cui spiccano i nomi di Bianca Berlinguer, Mario Calabresi, Ferruccio De Bortoli, Ezio Mauro, Bruno Manfellotto e persino Alessandro Sallusti. Come si legge nel comunicato stampa relativo all'iniziativa (qui), non si puo` piu` definire il cancro "male incurabile", dal momento che "oggi circa il 60%" delle persone colpite "sconfigge" la malattia. Secondo il Professor Francesco Cognetti, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica del Regina Elena di Roma oltre che Presidente di Insieme contro il Cancro, "Non si può più parlare di male incurabile. Sta cambiando la percezione della patologia da parte dei cittadini. Ma avvertiamo, anche nei media, la tendenza
a definirla ancora con quella espressione fuorviante e allarmistica, dovuta a ignoranza". Non solo patologie come il cancro alla prostata, al seno e al colon-retto presentano "percentuali di guarigione" elevate, ma, prosegue Cognetti "fino al 40% dei tumori può essere prevenuto seguendo uno stile di vita corretto (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante)".
Diversi sono gli interrogativi che, sin dalle prime righe, il comunicato stampa solleva. Che vuol dire che il 60% della persone "sconfigge" la malattia? Forse Insieme contro il Cancro e` a conoscenza di strumenti in grado di accertare che tutte le cellule che possono dare origine a metastasi non sono piu` presenti nell'organismo di chi e` affetto dal cancro o che non ricominceranno a proliferare? Si tratterebbe di una scoperta di valore inestimabile per la comunita` scientifica internazionale che, se cosi` fosse, ne andrebbe messa immediatamente a parte. Fino alla diramazione del comunicato di Insieme contro il Cancro si parlava infatti di sopravvivenza a cinque anni, lungovivenza, nessun segno di ripresa di malattia ma non di sconfitta della stessa. Le cose devono essere cambiate nel giro di una sola notte e in meglio!
E che dire della possibilita` di prevenire fino al 40% dei tumori attraverso un corretto stile di vita? Un'indicazione di questo tipo l'aveva gia` data il Ministro della Sanita` Beatrice Lorenzin quando aveva fatto notare agli abitanti della Terra dei Fuochi che l'aumento spropositato dei casi di tumore dalle loro parti era dovuto ad abitudini poco consone al mantenimento di un buono stato di salute e non certo all'avvelenamento sistematico di un'intera comunita` (qui). Tutti a mangiare frutta e verdura, dunque, se davvero vogliamo prevenire il cancro. Un bel cavolo alla diossina come questo (qui) e` il modo migliore per cominciare a prenderci cura di noi stessi, seguendo le indicazioni di Cognetti e Lorenzin.
Oltre a fare il punto sui fatti, il volume di Insieme contro il Cancro indaga anche come i media trattano e dovrebbero trattare il tema cancro, chiedendo ai direttori intervistati di "cancellare l’espressione ‘male incurabile’ dalle testate di cui sono responsabili" in considerazione del fatto che "un’informazione corretta può rappresentare la prima medicina". Si puo` davvero chiedere un' "informazione corretta" utilizzando termini quali 'sconfitta' e 'guarigione' in riferimento a una malattia come il cancro da cui, e` bene ribadirlo e, nonostante il rifiuto di ricoscerlo pubblicamente, l'establishment medico ne e` perfettamente consapevole, nessuno potra` dirsi guarito finche` non morira` di qualche altra cosa? Si puo` chiedere "informazione corretta" continuando a propinare al pubblico la favola della prevenzione individualista attraverso lo stile di vita quando la stragrande maggioranza del territorio nazionale e` infestato da ogni sorta da veleni e i cittadini stessi protestano, si organizzano in comitati, chiedono interventi di tipo politico volti a preservare almeno la salute delle generazioni a venire?
L'espressione 'male incurabile' e` retaggio dell'epoca, non troppo lontana, in cui la parola cancro era impronunciabile. E` indice di una malriposta pudicizia nei confronti di una malattia che evocava vergogna. Oggi fortunatamente non e` piu` cosi` ed e` ora che i mezzi di informazione si adeguino, non certo perche` dal cancro si 'guarisca' ma perche` sarebbe loro dovere chiamare le cose con il loro nome, senza ipocrisie. E la malattia si chiama cancro, sempre piu` persone ne sono colpite in Italia e sempre piu` persone si rendono conto che lo si potra` definire davvero sconfitto solo quando saranno adottate misure in ambito politico volte ad impedire l'esposizione alle sostanze cancerogene e mutagene in cui siamo oggi immersi. Ed e` questo che chiedono a gran voce, non proclami, parole vuote e libri inutili.

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