lunedì 1 settembre 2014

La vita immaginata


Accade, a chi ha sentito la morte posarsi sulle sue spalle leggere di giovane e il cuore farsi in mille pezzi come vetri che, taglienti, bucano lo stomaco e squarciano l'anima, di volgere lo sguardo a un passato mitico, fintamente idilliaco ma senza dubbio rassicurante. Ogni volta e` come se una voragine di ricordi si aprisse e a farsene ingoiare ci si mette poco.
Puo` essere un luogo, una fotografia, un oggetto a riportarmi indietro di anni che, pur relativamente recenti, sembrano lontani. E` come un'altra vita, a cui la minaccia della morte ha messo fine.
Mi e` successo ieri, nella casa al mare dei miei genitori. La casa dell'infanzia, dei giochi, delle risate infinite. Mi succede quando sfoglio vecchi libri di scuola e rileggo bigliettini furtivamente scambiati con le compagne di classe o frasi scherzose e frammenti di lettere d'amore scritti ai lati delle pagine. Dura solo qualche attimo, ma risento la speranza dell'avvenire luminoso che avevo in mente allora. Rivedo le persone e le inseguo e vorrei poterle stringere ancora. Ai loro pensieri vorrei intrecciare i miei, ancora una volta, che` i cammini sono separati per sempre. Vorrei poter vedere realizzata la vita che mi ero immaginata. E invece sogno era e tale rimarra`.

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